L'arte è morta.
Quante volte lo si sente dire in giro?
Fin troppe volte.
E' indubbio che di questi tempi si sia
perso il valore de "l'Arte per amore dell'Arte" per dirla alla
Oscar Wilde. Ciò che è importante e più diffuso ultimamente è l'Artigianato al servizio dell'Economia. Ma è una storia
vecchia risalente alla fine del '700.
L'arte però non può morire, semplicemente perché
non è un'invenzione dell'uomo, ma della Natura, esattamente come
l'uomo stesso, ed è quello che vogliamo declamare a gran voce in questa sezione
chiamata "Arte e Mondo".
Non possiamo avere la presunzione di
averla creata noi, l'arte esiste a prescindere dalla nostra presenza sulla
terra, l'arte è più grande di noi.
L'arte è Dio che gioca alla vita.
A prescindere se crediate o meno nel Dio
Cristiano dell'immaginario collettivo della nostra cultura, non si parla di
religiosità in senso stretto.
Si parla piuttosto di quello che un certo
signor Alberto Unapietra definisce: "Sapere che esiste qualcosa di
impenetrabile, conoscere le manifestazioni dell'intelletto più profondo e
della bellezza più luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo
nelle forme più primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera
devozione".
Che poi sia un vecchio con la barba che si
aggira sulle nuvole, Madre Natura o semplicemente la Vita, poco importa.
Questo prologo è importante per capire il
senso dell'articolo e più in generale di questa sezione.
Voglio parlarvi di una filosofia anzitutto di vita, ultimamente
impersonificata in vere e proprie opere d'arte.
La filosofia che va molto in voga
ultimamente è quella del "Just Do It".
Nuova importanza all'autentica semplicità.
Abbiamo raggiunto una tale complessità in
qualunque forma d'Arte (vedi ad esempio la musica contemporanea già da
Stravinsky) che non si può che tornare indietro e ricominciare da capo. E' un
po' l'uomo che si è salvato all'estinzione di massa dei Dinosauri, creando un nuovo
impero.
E' l'arte che è sopravvissuta alla sua guerra nucleare.
Quella del just do it è una filosofia che
Twelvetones abbraccia completamente sia artisticamente che non.
Perché si sa da sempre che tra il dire ed
il fare c'è di mezzo il mare e forse è anche tempo di fare di più e pensare di meno; il mondo, la storia, hanno bisogno di FATTI, non di lunghe,
dispendiose ed inutili elucubrazioni mentali.
E' il tempo di agire e di non pensare a cosa si potrebbe fare,
a cosa è più giusto fare, ma a FARLO e basta.
Perché quando poi arriva qualcuno che
quella cosa l'ha semplicemente fatta senza tante storie, siamo tutti bravi a
dire "eh, potevo farlo anche io".
E allora perché non l'hai fatto? Magari è
vero che potevi farla anche tu, magari è vero, non è un genio, ma la differenza
è che lui ha semplicemente FATTO.
A questo proposito mi sento di segnalarvi
un artista Spagnolo: Javier Perez.
E' fondamentalmente un disegnatore che io ritengo molto suggestivo, perché
non si limita a disegnare ma aggiunge oggetti di uso comune ai suoi disegni con effetti davvero molto particolari.
Disegni semplici senz'altro, non fa il Michelangelo Buonarroti della
situazione (con ciò non è detto che non ne sia capace) ma tutto ciò non serve.
E' uno dei tanti esempi viventi che non
serve ricercare l'impossibile, l'inarrivabile, serve semplicemente fare.
Perché in fin dei conti, tirando le somme,
sarà pur vero che quella cosa poteva farla chiunque, ma l'hai fatta tu e questo basta.
C'è poco da dire, le sensazioni sono
soggettive quindi semplicemente buona visione :)
Un grazioso bambino con i suoi palloncini d'uva |
Un grammofono vecchio stile, quando l'Arte si fonde con la Natura. |
Un granchio e le sue "mollette" |
Che bei baffi! |
I castori si sa, sono falegnami per natura |
Una mini trombetta |
Pioggia di spaghetti |
Mamma e figlio, vecchie e nuove generazioni |
Non entrerà lo stesso l'acqua? |
La pace dei sensi |
E naturalmente non è tutto qui.
Chi volesse seguire questo artista, questo è il suo sito web: http://javierperez.ws/
Un abbraccio ragazzi.
Questo post è stato scritto da:
Diego, un carattere selvaggio e travolgente con la sensibilità di un bambino. La sua creatività davvero sconfinata e la sua passione e competenza nel campo psicologico-sociale lo rendono capace di penetrare nel profondo delle cose per coglierne la vera essenza. Questo fa di lui un personaggio borderline, quasi paranormale, in grado di pensare le cose che tu, sì proprio tu, non sapevi neanche di pensare.
Ottimo pianista e compositore particolarmente ispirato, è qui su Twelvetones per flasharvi tutti. Con tanto amore.
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